THE AMAZING SPIDER-MAN di Marc Webb
REGIA: Marc Webb
SCENEGGIATURA: James Vanderbilt, Alvin Sargent, Steve Kloves
CAST: Emma Stone, Andrew Garfield, Rhys Ifans, Martin Sheen, Sally Filed, Denis Lear
NAZIONALITÀ: USA
ANNO:2012
USCITA: 4 luglio 2012
IL DELITTO PERFETTO
Hanno ucciso l’Uomo Ragno! I colpevoli sono James Vanderbilt, Alvin Sargent e Steve Kloves, i tre sceneggiatori chiamati ad assassinare, senza lasciar tracce, il vecchio ricordo del personaggio dei fumetti. Il protagonista (Andrew Garfiled) qui è un’amante delle scienze ma ha i piedi perennemente incollati allo skaterboard. Felpa con cappuccio, zaino in spalla, cellulare a portata di mano, il nuovo Peter Parker si muove nell’ombra, celando dietro la sua immagine da ribelle senza causa, la tipica condizione di tutti gli adolescenti. Affidato agli zii Ben e May (Martin Sheen e Sally Field) per l’improvvisa e segretissima fuga dei genitori cova dentro una rabbia e voglia di libertà indefinibile; i tempi per maturare però ancora sono lontani ,per cui meglio agire per se stessi. Riposte negli armadietti scolastici conflitti, eccessive timidezze e rivalità il nuovo geek si invaghisce della bionda Gwen Stacy (Emma Stone) trovando anche la comprensione dell’odioso Flash (trovata da codice penale per gli amanti delle classiche avventure dell’arrampicamuri). Peter non immagina nemmeno cosa potrà diventare un giorno, ora outsider del Queens in lotta con problemi (non ancora super), nel futuro vigilante a servizio della collettività. I segni della predestinazione erano chiari e lampanti, a cominciare dal poster appeso nella camera dello studente, con lo sguardo di Jimmy Stewart gettato oltre l’orizzonte, come quello dello spidey di quartiere sulle strade di una Grande Mela avvelenata da bislacchi criminali. Doveva anche essere già scritto il nome (meglio il cognome) dell’uomo votato alla rischiosissima impresa: Webb Marc. Questo reboot porta soprattutto la sua firma, quella di un regista indie statunitense, autore della deliziosa commedia romance (500) giorni insieme. Di quell’esperienza egli conserva la freschezza nel narrare i sentimenti con un tocco folle di umorismo. Lungometraggio dal taglio assai più “terreno” dell’affascinante operazione di Sam Raimi ,The amazing Spider-Man si discosta dalla figura del tessiragnatele mostrato sul grande schermo nel 2002. Attenzione a fare paragoni e confronti tra le versioni perché alla lunga l’esercizio potrebbe stancare rivelandosi sterile. La trasposizione di Webb si concentra maggiormente sul rapporto fra i due liceali innamorati (interpreti validissimi) tenendo piuttosto ai margini l’azione e il fondamentale ruolo del villain di turno. Questi nei panni dello scienziato privo di un braccio Curtis Connors, grazie ad un potente siero (e per ragioni poco credibili) muta pelle in una sorta di lucertola gigante pronta a seminare il panico tra le strade di New York. Connors (già visto in Spider Man 2 e 3 con altre fattezze) ha i tratti dell’attore gallese Rhys Ifans per la prima volta nelle vesti di un cattivo d’eccezione. I realizzatori del film volevano mettere a confronto il senso di vuoto, di incompiutezza, di perdita di Parker/Spider Man e Connors/Lizard legando il loro destino a doppio filo. Peter non è solo il figlio dell’ex collega di Curtis, Ben ma è anche il temuto rivale travolto dalle terribili circostanze della vita. Missione compiuta? Non del tutto. La pellicola sfoggia effetti speciali sorprendenti grazie allo sfruttamento di una tecnologia ultra moderna applicata alla logica del 3D, eppure si avverte la mancanza di un respiro epico. Questa variante dell’Uomo Ragno si preoccupa troppo di rendere umano il personaggio principale spazzando dal copione tutti i momenti mitici del precedente adattamento. Come si fa a non essere sentimentali con i supereroi? Semplice, si volta pagina e si commette un crimine attraverso una rilettura più realistica sulla storia del ragazzo in calzamaglia delle nuvole parlanti, dimenticando lezione più importante di tutte “da un grande potere derivano grandi responsabilità”.