(NEVER GONNA FALL FOR) MODERN LOVE AKA: AMARSI E POI DORMIRE AKA: IL CINEMA DI LEOS CARAX

La corsa frenetica impulsiva euforica come fuga (o già raggiungimento e pentimento?) di un amore folle oramai trasparenza e sovrimpressione fantasma. Lei può avere il volto candido e neve di Juliette Binoche o quello asciutto e retrò di Mireille Perrier, lui sarà sempre l’alter-ego Antoine Doinel tramutatosi ballerino circense e contemporaneamente tragico e trafitto, Denis Lavant uomo dalle mille maschere e volti, da biancopallido ragazzino di Boy meets girl fino a confondersi per poi sparire per poi rinascere sublime puzzle amorfo in Holy Motors, ultima immensa opera di Leos Carax la cui uscita italiana (prevista il 30 Maggio, seppur in verità sentiamo puzza di rinviamenti) è occasione che cogliamo per dedicargli questo mese che non basta nè basterà mai. E pare quasi una moda, giacchè dopo Holy Motors Carax sembrerebbe essere diventato il regista preferito di tutti, cani e porci; per questo, ritireremo fuori dai nostri archivi le revisioni scritte in tempi meno sospetti, quando Carax era ancora culto quasi personale, privato, quando vi supplicavamo maledettamente di guardare i suoi film, anni luce da Holy Motors e da un possibile ritorno regalo. Il tutto, integrato coi pezzi mancanti, nel cercare di ricostruire la magnificenza di un puzzle filmografico così essenziale nel suo ricordarci perchè amiamo i film e perchè passiamo le nostre giornate a masturbarci nel buio di una sala seppur senza sigarette, sognando di lievitare al ritmo di David Bowie o di attraversare la senna in un motoscafo. Amanti che si trasfigurano magicamente in un carillon, melodrammi noir che ci ricordano il pericolo della bellezza e quindi del cinema stesso, di quell’entrare sullo schermo dreamers bertolucciani senza più uscirne, disfatti ed ectoplasmi, memoria fottuta in immagini in suoni in attimi che seulement le cinéma, nella sua profonda estasi ed ipocondria. Durante questo Maggio folgorante e privo di stagioni, ci tufferemo in Carax fotogramma per fotogramma, pallottola per pallottola, di colpo al cuore in colpo al cuore, dal primo all’ultimo film compreso cortometraggi: pochi ma ognuno un punto d’arrivo senza possibilità di ritorno, viaggi psicotici e lisergici che fanno così blu onirico new order les rita mitsouko. I colori già umori, magari fossimo solamente bianco e nero, se non verde monsieur merde o quel rosso sangue dell’amore moderno, mentre Positif traballa di cambiamenti e lavori in corso, di positivisti che vanno e positivisti che vengono, di ri-aggiornamenti grafici e riassestamenti. 

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