CRAZY, STUPID, LOVE di Glenn Ficarra e John Requa
REGIA: Glenn Ficarra, John Requa
SCENEGGIATURA: Dan Fogelman
CAST: Steve Carell, Ryan Gosling, Julianne Moore, Emma Stone
ANNO: 2011
USCITA: 16 settembre 2011
LA BELLEZZA DEL CLASSICO
Non ha la forza indie-generazionale di (500) giorni insieme ma è ben più bello e compatto degl’ultimi film di Garry Marshall (dopo aver vistoAppuntamento con l’amore, desideriamo più o meno la sua morte). Diciamo che Crazy, stupid, love ci ricorda le potenzialità assopite di (quel che fu) Nancy Meyers: commedia cristallina e trasparente, sapor agrodolce retrò, dialoghi da letteratura hipster, attori in fibrillazione e funzionalmente sorridenti. Tutto è già risaputo in quanto classico, e in quanto classico, da ripetersi infinitamente come formula vincente, senza età, perennemente nuovo per quanto già vecchio, sempre sorprendente per quanto già travisato: ricorda la nostalgia del rivedere il tuo primo (o il tuo grande) amore. O si direbbe, qui, “Anima gemella”, in un mondo finto-cinico dove il più immaturo (il figlio maggiore del protagonista Steve Carell) si rivela anche quello più lucido: è necessario essere sognatori, è necessario essere stupidi, è necessario amare, almeno nel cinema, almeno per il cinema, dentro il cinema, bucando e scopando il cinema. C’è addirittura della commozione (cerebrale ed emotiva), quando la macchina da presa scivola sugli sguardi con ralenti scavatori della bellezza e nostalgia fotogenica; i registi fanno esplodere i loro personaggi in intrecci zigzaganti ma sanno anche concedergli attimi di glossolalia in cui in verità c’è silenzio c’è quiete perché ci s’innamora e ci si smette per qualche minuto a sparare cazzate. Puro equilibrio di romance e commedia, è tutta questione di tagli e momenti: tagliare al momento giusto dopo la battuta giusta, fermarsi a contemplare quando necessario, farsi da parte quando c’è bisogno. Più qualche scena geniale, una su tutte quella di Dirty Dancing.