KANTOKU BANZAI: GLORY TO THE FILM-MAKER

REGIA: Takeshi Kitano
SCENEGGIATURA: Takeshi Kitano
CAST: Takeshi Kitano, Toru Emori, Anne Suzuki
ANNO: 2007


A cura di Nicola Cupperi

VENEZIA 07': DOVE ERAVAMO RIMASTI?

Eravamo rimasti, nel 2005, sempre alla Mostra del Cinema di Venezia, con Kitano che annunciava “Spero con questo di aver finito di avvitare una vite e poterne cominciare un'altra”. Con “questo” il regista di Tokyo intendeva Takeshis'. E tanto per cambiare, ci stava prendendo tutti in giro. La vite che doveva finire di avvitare si è scoperto fosse divisa in tre parti, una trilogia della decostruzione filmica che porterà/ ha portato/ sta portando Kitano verso l'annichilimento artistico; per poi, chissà, ricominciare tutto da capo, ma di questo non possiamo parlare visto e considerato che manca ancora l'ultimo pezzo della vite da avvitare. Dicevamo che eravamo rimasti a Takeshis', e allora proviamo a fare un sano riassunto delle puntate precedenti. Takeshis' arriva come film a sorpresa del concorso ufficiale alla 62° Mostra del Cinema di Venezia; si tratta di un film molto atteso, di uno fra i registi più amati al Lido. E Kitano con cosa ti salta fuori? Con uno sgangherato, onirico rompicapo che lascia interdetti la mandria di pecoroni veneziani. Fra i commenti più piacevoli stampati a proposito di questo film da brillanti recensori di vecchia data prestati al cinema si annovera un: “Fellini di certo dal paradiso in cui si trova riderà beato di questo tentativo di plagio di 8e1/2”. Bene, è ufficiale, in pochi hanno capito, o anzi, hanno tentato di capire Takeshis', e Kitano, al solito, non è stato di grande aiuto. Pochi, ma buoni, giusto per dare il credito che si meritano ai positivisti, hanno compreso la crucialità di questa pellicola, il coraggioso e folle tentativo di buttare alle ortiche vent'anni di carriera solo, si fa per dire, perchè si sente il bisogno di ridiscutere il proprio ruolo all'interno del cinema e il proprio rapporto col cinema stesso. Come detto Kitano non aiuta dall'alto del suo egocentrismo, della sua pretestuosa e sbandierata ignoranza cinematografica e delle sue inutili e controproducenti conferenze stampa. Ma torniamo al punto: Takeshis' mostra la dicotomia (termine lieve per dire schizofrenia acuta) del regista giapponese: in questo film lottano fino ad arrivare allo scontro fisico Beat Takeshi (il buffone, il giullare di corte, l'idiota che si rende ridicolo in televisione, idolatrato come una divinità in Giappone) e Kitano (l'autore, il regista acclamato in tutto il mondo, l'uomo che ha creato nuove forme cinematografiche partendo da autodidatta, il regista misconosciuto al grande pubblico nipponico). La fine di quel film prevedeva, seppur soltanto in sogno, l'annientazione di una delle due personalità per mano dell'altra. Una cosa terribile se provate a pensarci solo per un attimo; anche e soprattutto perchè a morire era Kitano, il regista, l'autore, sintomo palese di una virulenta crisi creativa.
Crisi creativa che porta direttamente a Kantoku Banzai!, che trae le fila da Takeshis' e prosegue. Morta l'ispirazione artistica, bisogna fare qualcosa per mantenere lo status di regista di successo così difficilmente ottenuto. Abbiamo quindi Kitano che si allea con Beat Takeshi (sotto le sembianze di un manichino) contro tutto il resto del cinema, contro tutto il resto del mondo. Kitano è la mente, colui che porta avanti il progetto, il manichino Beat è il braccio, che interviene fisicamente ogni volta che l’Autore è in pericolo, sostituendosi a lui. Questa volta non soccombe una delle due parti di Takeshi Kitano; a saltare in aria è il mondo intero, che lascia posto alla scritta gigante: Glory to The Filmmaker!. Si fa appena in tempo a vedere il titolo del film che questo è già finito. La conclusione finale è che il cervello di Takeshi Kitano è a pezzi.
Come si vede è materialmente impossibile scindere i primi due terzi di questa trilogia, poiché possiedono una consequenzialità quasi disarmante nella sua precisione logica. Ovviamente si parla della logica di Takeshi Kitano, che nel nostro mondo funziona più o meno come funzionerebbero le leggi di Newton in un universo parallelo. Adesso l'attesa è di un altro paio d'anni. Dopodichè verrà alla luce il terzo e ultimo capitolo della trilogia della distruzione, e scopriremo se Takeshi Kitano ha ancora voglia di fare cinema.

 

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(27/09/07)

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