ME AND YOU (AND EVERYONE WE KNOW)

REGIA: Miranda July
CAST: John Hawkes, Mirando July, Miles Thompson
SCENEGGIATURA: Miranda July
ANNO: 2005


A cura di Elvezio Sciallis

IL CUORE NAIF DEL PESCE ROSSO

Opera prima di Miranda July (che vanta però un curriculum artistico di tutto rispetto fra cortometraggi e attività in altri campi artistici) il film (cerca di) ritra(rr)e la solitudine e i tentativi di abbatterla nell’era digitale.

Un padre divorziato, con due figli a carico, impaurito dall’anomala irruenza di una ragazza-artista-taxista, un teen ager intrappolato fra gare di blow job e prematuri corredi matrimoniali, suo fratellino minore che imbastisce particolari relazioni su una chat porno grazie a coprofantasie innocenti e disarmanti… E ancora, una ragazza che ha scritto su una sua scarpa “me” e sull’altra “you” e che si ripromette di vivere ogni giorno come se fosse l’ultimo...

C’è una scena, in Me and you and everyone we know che rimarrà a lungo nel cuore di molti spettatori: lui e lei si sono appena conosciuti e percorrono fianco a fianco una strada fino alle rispettive automobili. Questa strada con i suoi segn(al)i, gli incroci e tutte le altre caratteristiche diventa, nella fantasia dei due, il simbolo, la metafora di un eventuale rapporto amoroso con le sue difficoltà, gli entusiasmi, le fermate e le accelerazioni fino al distacco.

Una scena del genere diventa facilmente paradigma dell’intero film e manifesto delle sue debolezze e punti di forza. La regista affronta concetti e simboli importanti, verrebbe da dire gravosi, con una leggerezza e un approccio semplice e privo di malizia in grado di trasformare anche i momenti più rischiosi in istanti sospesi fra naif e candore. Abile nella direzione degli attori (tutti azzeccati) e nella scelta della colonna sonora (ricordiamo Michael Andrews per il suo lavoro in Donnie Darko), la July brilla in maniera particolare nel saper giocare sempre sul filo del rasoio sia nelle scene romantiche che in quelle umoristiche senza mai scivolare nel patetico o nel riso di grana grossa, un dato raro e controtendenza di questi tempi.

Cosa allora non ci convince pienamente in Me and you and everyone we know? Si tratta, per fortuna, di un difetto facilmente correggibile e riconducibile alla stesura della sceneggiatura, strutturata più come serie di scene quasi del tutto autosufficienti e mancanti di una struttura unitaria di trama che possa collegarle e unirle in una singola storia. Prigioniero del suo andamento ciclotimico, il film sembra essere più una raccolta di idee che un reale lungometraggio, inevitabili quindi alcune lungaggini e momenti inefficaci che però nulla tolgono alla poesia degli istanti migliori.

E fra questi non possiamo non ricordare la “straziante” odissea del pesciolino rosso dimenticato nel suo sacchetto colmo d’acqua sul tettuccio di un’auto in movimento, azzeccata metafora della vita che, se non è condotta sempre a velocità uniforme, corre fin troppi rischi e pericoli; oppure le geniali chattate porno del bambino con l’adulto (di cui verrà rivelata l’identità in un finale che non deluderà le aspettative), nelle quali una proposta di scambio di escrementi diventa simbolo di ben altro sia all’interno della storia che per lo spettatore.

Un’opera come questa, più di tante altre, sarebbe impossibile da realizzare senza un cast particolarmente efficace e sia i due protagonisti (la stessa Miranda July e un altrettanto stralunato e intenso John Hawkes, anche lui diviso fra mille progetti di teatro, cinema e musica…) che il resto del cast brillano per capacità di interpretare il copione con il dovuto mix di candore e sommesso minimalismo.

Miranda July ci regala (e regala a tutto il cinema americano) un film originale che sembra voler affermare quanto e come sia ancora possibile praticare la via dell’innocenza, della leggerezza, della gioia della scoperta, quest’ultima resa con mirabile intuizione nel disvelamento finale di cosa sia quello strano ticchettio che il bambino sente ogni mattino. Resta da scoprire se questa innocenza sia poi del tutto sincera o frutto di un calcolo/gioco intellettuale e artistico, ma questo potremo saperlo solo con i prossimi film di questa talentuosa autrice.

Divertimento (intelligente) e riflessione (divertita) assicurati.

(11/12/05)

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