a cura di Luca Lombardini
Rifare l'Amleto, sporcarlo di grasso d'officina e polvere da sparo, corromperlo nell'ambigua morale che arma le gesta di un principino destinato a diventare Re.
a cura di Fiaba Di Martino
Pura sottomissione alla decadenza del proprio immaginario, automatismo letale, fatto di ampollosità sfiancante e romanticismo impalpabile.
a cura di La Redazione
Tra gli spaccati e gli illuminati, seppelliamo un altro Festival, come Joe Dante con le ex. Queste le nostre lapidi commemorative per i film in Concorso.
Un Peter Chan al solito fragoroso come e più dell’amore ferito, strombazzante, estenuato ed estenuante, e Melbourne, un'orrendamente quotidiana follia e danza macabra di chiusure allontanamenti nascondigli, che sbanda tra il chiudersi fuori e il chiudere dentro, celare e manipolare, socchiudere e serrare porte (verbali e fisiche).
a cura di Laura Delle Vedove
L’intento è fare un film di vuoti su un tutto inestricabile e inesplicabile (e per fare ciò si serve di un onirismo salva-tutto), eppure […]