a cura di Luca Lombardini
Giunta alla terza prova dietro la macchina da presa, Marina de Van si conferma regista incline a un cinema psichiatrico, da mente disturbata e licenzia una pellicola che non ha nulla da invidiare ai nomi celebri della nuova onda francese, perfettamente in linea con le sue due precedenti opere.
a cura di Alessandro Tavola
Come se I figli degli uomini si concludesse, adesso, dopo sette anni, con un finale lanciato nell’allucinazione spaziale, galleggiante, spaziosa: il pianosequenza, il divo, la diva, il respiro, il grigio brillante della cgi, lo spettacolo, rinascere, incubo sonnolento, tornare a vivere, il cinema.
a cura di Davide Stanzione
Fascino irripetibile, morboso e raggelato, come se il porno fosse stato congiunto chirurgicamente alla Nouvelle Vague con un bisturi, come se un Bruce LaBruce […]
a cura di Fiaba Di Martino
Una pellicola inabile a scegliere tra il grottesco e l'entomologico, e che pare fregiarsi dell'apparente distacco e dell'annullamento obnubilante: Bling Ring è una rotazione esasperante e macchiettistica fatto di nulla sul nulla.
a cura di Paolo Villa
Emmerich Style: esplosioni, missili terra-aria, attacchi con elicotteri, carri armati che penetrano nel giardino della Casa Bianca, minacce nucleari, cabine di regia militari dove […]