Rigorosamente fuori Selezione Ufficiale: Monte di Amir Naderi, Tommaso di Kim Rossi Stuart, Liberami  di Federica Di Giacomo, The Young Pope (episodi I-II) di Paolo Sorrentino.

 Le migliori esalazioni di una Venezia (altrimenti) dimenticabile: The woman who left  di Lav Diaz, Spira Mirabilis  di Massimo d'Anolfi e Martina Parenti, Une vie  di Stéphane Brizé, El ciudadano ilustre di Mariano  Cohn e Gastón Duprat.

Se il cinema è un corpo vivo in La La Land, è demiurgo e reagente, si tramuta nel destino, in una colomba, in uno sfondo teatrale per scintille amorose, fa scoppiare un sorriso sul volto intristito, fa sgorgare una luce addosso ai protagonisti isolandoli dal dolore dell'ambiente esterno, s'intromette tra i baci, lascia che una canzone d'addio duri una vita […]

Le bad vibes incensate dalla competizione: Piuma di Roan Johnson, Arrival di Denis Villeneuve , The Light Between Oceans di Derek Cianfrance, El Cristo Ciego di Christopher Murray, Voyage of Time di Terrence Malick, Les Beaux Jours d'Aranjuez di Wim Wenders

Questa volta Chazelle ha fatto impazzire tutti, cinema-patologici, critici dell’ultima ora, pubblico pagante di passaggio al festival, visitatori sui generis delle sale di tutto il mondo (un po’ meno i fondamentalisti del musical), Academy e personaggi non sospetti.