a cura di Alessandro Tavola
Un Cinema ancora vivo e pulsante, che tenta - seppur fallendo - di variare, rinnovarsi, ritrovarsi, per quanto infine si debba ammettere che non è il “nuovo” ad imporsi
Conversione cannense, con un vincitore veneziano quanto mai simile ma distante, legato in modo rarefatto e complementare a quel Titane dalla grazia colpito.