a cura di Fiaba Di Martino
Bonello, scansando le lusinghe del paternalismo, cuoce a fuoco lento un corpo cinematografico pulsante di membra decomposte, approdando a un’astrazione rarefatta di fine composizione figurativa: la gioventù di Nocturama è una fenice menomata, generazione perduta in partenza già cenere, fuori fuoco, prosciugata di prospettiva all’infuori di un sensazionalistico manifesto di «morte/rinascita».
a cura di Laura Delle Vedove
Raramente una tale padronanza ispirata dell’occhio cinematografico è così coniugata a un’audacia espressiva scevra di motivazioni retoriche e spinte eversive: Bonello ama i suoi protagonisti e il loro mediocre tormento in un calderone esistenziale in progress come quello adolescenziale che di nulla si sa convincere, se non della propria disperazione.