a cura di Fiaba Di Martino
Nel vol. 2 la passione (divorante, estrema, totalizzante come solo una passione può essere) di Joe per il sesso alla fine si rivela una orgogliosa e lucente presa di posizione identitaria (e di genere), che si smarca così dal giudizio castrante dell'occhio altrui.
Von Trier utilizza uno strumento, anche furbo, come il concetto pruriginoso del “film sulla ninfomane” per addentrarsi, ancora una volta, nella disperazione. Nel corpo della donna, come unico tra i gender dell’essere umano a poter attraversare una via crucis indicibile.
a cura di Pierre Hombrebueno
Haynes come un Godard terroristico semidio del post-postmoderno, torna a liberare l’immagine e gli espedienti narrativi dalle loro catene, tutto a ritmo di r'n’r, […]