a cura di Fiaba Di Martino
Come non volere bene a Luc Besson e al suo amore scombinato, lucente, spropositato per la macchina del cinema? A Luc Besson e al suo giocare infaticabile con il dispositivo del racconto, ad altezza di (del suo) bambino interiore, con gli occhi estasiati di un fanciullino che salta da un universo possibile all'altro, da una zona immaginifica a quella […]
a cura di Luca Lombardini
La virtù di Shadow Dancer è quella di farsi universale attraverso la sottrazione, merito dell'acume di Marsh, così da evitare la trappola autoreferenziale della semplice cronaca, primo […]