a cura di Alessandro Tavola e Laura Delle Vedove
Se già Babadook nel 2014 appariva come un “fortunato evento” in cui inventiva, budget limitato e il mix di una vicenda sospinta e di una certa forza iconografica miracolavano un horror leggermente al di sopra della media, adesso Jennifer Kent, a mano libera, mette in scena la sua personalissima sagra dello spiattellamento, in tutti i sensi.