a cura di Paolo Villa
Il piatto è ricco, debordante, e il film tiene a freno la spada per tanto tempo e affonda il colpo solo nel finale, dove la vicenda esplode in tutta la sua potenza di ambiguità, tra pazzia e semplice rimozione, tenendo incollati alla sua storia e al suo mondo in quello che qualcuno ha definito come un divertissement.
a cura di Pierre Hombrebueno
Sacro GRA ci dimostra come il documentario si sia arreso davanti alla forza della «finzione», uscendo dai propri luoghi comuni e dai propri tratti distintivi fino ad annullarsi, rincorrendo perennemente il cinema più tradizionale.
Forse, ciò che ci mancherà di più dell'era Müller è il suo continuo lanciare sfide, cercando di andare oltre-visione, proiettato verso il presente buco nero già […]