a cura di Fiaba Di Martino
Un Peter Chan al solito fragoroso come e più dell’amore ferito, strombazzante, estenuato ed estenuante, e Melbourne, un'orrendamente quotidiana follia e danza macabra di chiusure allontanamenti nascondigli, che sbanda tra il chiudersi fuori e il chiudere dentro, celare e manipolare, socchiudere e serrare porte (verbali e fisiche).