a cura di Alessandro Tavola
Un Cinema ancora vivo e pulsante, che tenta - seppur fallendo - di variare, rinnovarsi, ritrovarsi, per quanto infine si debba ammettere che non è il “nuovo” ad imporsi
È stata la mano di Dio è un film col cuore in mano (e in gola) che sa benissimo dove e come collocarsi e collocare i propri elementi, viaggiando su un equilibrio quasi perfetto tra commedia e dramma, tra visionarietà e semplicità.
Rigorosamente fuori Selezione Ufficiale: Monte di Amir Naderi, Tommaso di Kim Rossi Stuart, Liberami di Federica Di Giacomo, The Young Pope (episodi I-II) di Paolo Sorrentino.
Sorrentino si ritrova in un’inversione senza controllo, incapace di guidare molteplici volti: il parco di macchiette e macchione tende a voler essere una summa di […]