THE BOX di Richard Kelly
REGIA: Richard Kelly
SCENEGGIATURA: Richard Kelly
CAST: Cameron Diaz, James Mardsen, Frank Langella
ANNO: 2009
SOGNANDO LYNCH
A Richard Kelly manca tanto così per diventare un grande regista: appena il tempo di un bagno d’umiltà. The Box rafforza la candidatura dell’autore di Donnie Darko a sincero “run for cover” di David Lynch, riproponendo, intatti, pregi e incolumi difetti relativi ad un percorso di maturazione autoriale tutt’ora acerbo, ma comunque riconoscibile e affascinante, nel suo affannarsi alla disperata ricerca di un improbabile punto d’equilibrio tra la vanagloriosa incomunicabilità di chi sa di possedere talento e non si vergogna affatto nel mostrarlo (sfacciato) allo spettatore e il desiderio, latente, di (ri)incontrare, spassionato, l’applauso del grande pubblico e la devota considerazione della critica. Il mulinello di deliri e superbe esagerazioni che portarono all’impietoso flop di Southland Tales è ormai alle spalle, al suo posto un’opera quadrata, prossima alla coesione narrativa e, nonostante non accenni a lesinare le consuete bizzarrie pericolosamente rasenti l’ironia involontaria, sfacciatamente ispirata in alcuni dei suoi passaggi salienti al cult seventiesTerrore nello Spazio Profondo. David Lynch, per Kelly qualcosa di più che un semplice modello o maestro, resta lì: su quel piedistallo che diventa inarrivabile nel momento in cui l’ambizione si trasforma in ossessione. Difficile, infatti, tradurre attraverso un modus operandi squisitamente onirico e visionario il background letterario che muove le fila della pellicola, ispirata sul grande schermo dal minimalista racconto Button, Button, firmato dal mai troppo citato Richard Matheson. Al ritmo e alla scansione degli eventi tipica del genere, Kelly preferisce le improvvise inquietudini visive: siano esse conseguenza dell’apparizione di uno sconosciuto sulla soglia di casa o del totale di una sala lettura di una biblioteca satura di menti lobotomizzate. Impossibile non riconoscergli una sapiente capacità di costruzione della suspense, così come un’innegabile maestria e gusto nel trattare l’obiettivo; ma è altresì palese la volontà, a tratti incomprensibile e ingiustificata, di perseverare nell’aggiunta e nell’abbellimento paraintellettuale, anche quando chi recepisce non sembra affatto sentire la necessità di tale e colta zavorra. Radiazioni BX: Distruzione Uomo, L’Ultimo Uomo dellaTerra così come Duel (tanto per citare una manciata di titoli figli dell’immaginazione di Richard Matheson), traevano la loro forza dalla pedissequa perseveranza nel seguire, praticamente senza intaccarlo, il testo originario. Trasposti appena, come se la matrice letteraria non necessitasse di adattamento alcuno, ma fosse di fatto già pronta per passare dalla carta al video. The Box conquista e convince quando, con personalità e un pizzico di sana presunzione, allarga il parco personaggi della novella fino ad annullare la diade moglie-marito, al fine di centralizzare la figura del figlio, quest’ultima totalmente assente nel racconto. Nonostante ciò non manca di ricascare nelle consuete trappole seminate dal suo autore, quando si vede costretto ad appesantire l’evolversi della vicenda con slegate citazioni “sartriane”, efficaci nel loro piccolo, ma comunque lontane anni luce dallo studio e dalla materia con la quale la pellicola deve giocoforza confrontarsi. Kelly risulta fenomenale quando decide di abbandonare sceneggiatura e macchina da presa attraverso inesplorati territori narrativi, sospesi a metà tra presenze aliene e federali esperimenti socio comportamentali; ma l’ego che alimenta il suo cinema non gli permette di riconoscere la linea di demarcazione, quella oltre la quale è sconsigliato andare. Più che l’ennesima scorsa a Sartre consigliamo un fruttuoso ripasso della celeberrima serie televisiva Ai Confini della Realtà: il cui bignami può essere facilmente rintracciato nel film a episodi diretto a otto mani da Steven Spielberg, John Landis, Joe Dante eGeorge Miller. Il cinema è una cosa seria e va trattato con rispetto, soprattutto quello di genere.