venezia 2017

Venezia 2017: mother! di Darren Aronofsky (in concorso)

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REGIA: Darren Aronofsky
SCENEGGIATURA: Darren Aronofsky 
CAST: Jennifer Lawrence, Javier Bardem, Michelle Pfeiffer, Ed Harris, 
ANNO: 2017
PRODUZIONE: USA

Chiariamolo subito: noi stiamo con questo film e con il suo autore. Con tutte le responsabilità che la presa politica comporta. Se il cinema è uno sguardo e una parola sul mondo, e come atto politico perciò va sempre inteso (e non lo diciamo solo noi), Mother! è pura campagna presidenziale. E questo non va giù. Gli è stata detta la qualunque, a questo merito, e oltre: film partitico, a tesi, sentenzioso, cinico, brutale, disprezzante e tranchant, che non ammette sconti, ma che, anzi, impone un dazio da pagare, a tutti.

Socio-politica sottoforma di fantasy, parabola biblica sulle sorti di Madre Natura (e già questo un po’ sta sulle palle, in un cosmo di vegani, pescetariani e fruttariani che possono solo essere dei radical chic), danza a due tra carnefice e vittima, guazzabuglio di segni grafici che assomiglia al Trittico del Giardino delle Delizie di Bosch. Mother!, insomma, a partire dal punto esclamativo, tenta l’impossibile: non si accontenta di dichiarare, urla. Urla di dolore, pacchiano e vomitevole, ma urla. La centrifuga procede mortalmente seria senza sosta, in un crescendo di forme orgiastiche scansionato e millimetrico, perché il mondo perde la bussola, ma Aronofsky, che è un grande regista, tiene in mano l’orologio del tempo mentre Jennifer Lawrence sorregge sulle sue spalle tutto il peso di questo stanco, stuprato mondo. Grande, immenso esempio di cosa significhi praticare il Cinema, in barba alle consuetudini, agli standard del perbenismo critico con lo stesso cattivo e anarchico gusto del Ferreri di un altro pianeta (se i film non li si pensano per il contenuto, ma per il gesto), pronto per il Razzie Award come Shining nel 1980, pronto per futura gloria. O almeno lui, e altre dieci persone come noi.

 

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