ILLUSIONS PERDUES di Xavier Giannoli
Regia: Xavier Giannoli
Nazionalità: Francia
Cast: Cécile de France, Vincent Lacoste, Xavier Dolan, Gérard Depardieu
Xavier Giannoli si riconferma un regista interessante, termine che prende le dovute distanze dall’abbracciare completamente un realizzatore altalenante e senza particolari picchi ma che, proprio in virtù di questa mancanza di linearità, è ad ogni nuovo film motivo di interesse. Proprio questo suo voler giocare da “mediano” del cinema francese, quel cinema pop di mezzo che, quando vuole, riesce a pescare il meglio da quelle che sono visioni più estreme e coriacee senza dimenticare quell’impronta ampiamente intelligibile che un film d’ampia scala.
Ed è così che il suo Illusions perdues, affollatisismo di volti e voci del cinema francese/franconfono contemporaneo, viaggia sui binari del cinema classico, della parabola di successo e declino, della Comédie humaine balzachiana e non si risparmia tutta l’asprezza sarcastica del suo potenziale. Fieramente alla portata di tutti, il film parte come il classico film per signora, ricco di particolari e sentimenti contriti e amori impossibili per poi presto premere sull’acceleratore e trasformarsi – Ah, la città tentacolare! – in una corsa scorsesiana (aggettivo soffocante e pericoloso, perché sono più di trent’anni che ci sorbiamo imitazioni e derivazioni di Quei Bravi Ragazzi, ma solo lo stesso Scorsese è riuscito ad andare oltre, e in mezzo a innumerevoli emuli, questa di Giannoli è una delle poche prove riuscite, non in aria di fotocopia stanca e stantia ma di rielaborazione della tecnica) tra depravazioni, corruzione, droga, sesso ed esagerazioni, con un pieno e ampio abbracciare questo sapore del vizio, riuscendo ad evitare qualsiasi cappa morale e riuscendo a mettere in scena i singoli istanti per il loro sapore precipuo, sia esso di puro delirio di onnipotenza, di crimine cinico o di dolore fallimentare.
Èd è questo veloce equilibrio wolfofwallstreetante, commisto a scelte tecniche impeccabili e maestose a rendere Illusions perdues una piacevolissima bolla azzurastra in cui perdersi.