PLAYING THE VICTIM (Izobrajaya Zhertvy)
REGIA: Kirill Serebrennikov
CAST: Yuri Chursin, Anna Mikhalkova, Vitaly Khaev
SCENEGGIATURA: Oleg Presnyakov, Vladimir Presnyakov
ANNO: 2006
A cura di Luca Lombardini
ROMA 06': SOGNI RIVELATORI
Un giovane orfano di padre riceve nottetempo la visita del suo defunto
genitore, il quale, senza troppi giri di parole, lo informa che dietro la sua
prematura scomparsa c’è lo zampino della moglie e del suo amante.
Se la trama di questo curioso e sorprendente film russo non vi sembra tra le
più originali e la vostra memoria corre immediatamente alla figura di
“Guglielmo Scuotilancia” e ad una delle suo opere più famose, cioè
l’Amleto, non siete affatto
fuori strada, perché la pellicola uscita vittoriosa dalla sezione Concorso
della prima edizione della Festa del Cinema, altro non è che la trasposizione,
insolita e visionaria, del capolavoro firmato da William Shakespare.
Per rileggere la celebre vicenda, Serebrennikov
opta per un film anomalo, ricco di trovate tecniche e di messa in scena
veramente notevoli, in grado di spiazzare e contemporaneamente divertire lo
spettatore, che da par suo, non può certo rimanere neutrale dinanzi al piglio
visionario e scanzonato dell’autore, in possesso di un talento genuino e
a tratti irriverente, ma forse ancora un po’ acerbo.
Come si suol dire in questi casi, il film parte (fin troppo) bene, presentando
l’irresistibile figura di Valya, trentenne russo idrofobo e angustiato
per la scomparsa della figura paterna, che per guadagnarsi da vivere svolge
un’occupazione a dir poco inusuale: vittima all’interno del
programma sperimentale per le ricostruzioni da parte della polizia sulle scene
dei delitti.
Il nostro eroe è protagonista di almeno tre esilaranti sequenze, tra le quali
spiccano la ricreazione di uno sgozzamento in una toilette biologica, un
presunto suicidio causato dalla corrente (occhio al quanto mai singolare uso di
un paio di collant), e un annegamento in una piscina pubblica. Il registro
beffardamente grottesco, trasforma la pellicola in una black comedy atipica,
impreziosita da alcuni squarci onirici e surreali assolutamente degni di nota
(la rivelazione notturna del padre morto, con indosso ancora l’uniforme
militare gocciolante), mentre le riprese amatoriali della polizia sperimentale,
fanno assomigliare molti momenti del film ad un cocktail tra C S I e una candid camera.
Altrettanto interessante è la piega stilistica scelta da Serebrennikov, che incrocia il già di per se anomalo connubio, con
inserti fumettistici dal taglio rudimentale e ai limiti
dell’espressionismo, espediente che permette a chi guarda di empatizzare
ancor di più con il simpatico Yuri
Chursin, proprio nel momento in cui il suo cervello, inizia a collocare
correttamente i tasselli che lo porteranno a scoprire le vere cause che si
celano dietro la dipartita del padre.
Ne vien fuori una commistione di generi (noir, musical, commedia) molto ben
bilanciata, sorretta da una sceneggiatura coraggiosa e allo stesso tempo ben
scritta, impreziosita da dialoghi pungenti e ben recitati.
Playing the victim è uno di quei film
che non ti aspetti, ma che allo stesso tempo rivela una realtà cinematografica
frizzante ma con pochi sbocchi sul mercato occidentale (Brother a parte, ultimamente si è visto veramente pochino), forse
ancora un po’ schiacciata dal peso critico del suo glorioso passato, ma
disposta a far i conti con esso per riconquistarsi quel posto al sole che,
visto il valore di opere come questa, sicuramente merita.
PS fuori sincrono. Il film si è aggiudicato il titolo di miglior opera in
concorso battendo all’ultimo voto l’inglese This is England, e pare
che la giuria presieduta da Ettore Scola,
si sia dovuta “inventare” seduta stante un premio speciale, per non
lasciar andar via a mani vuote l’applauditissima pellicola diretta da Shane Meadows (per la quale, inutile
nasconderlo, il sottoscritto faceva un tifo sfegatato). Ora non resta che
aspettare l’uscita in sala dei due film (se mai ci saranno), per vedere
se il responso del pubblico italiano, che il campione romano avrebbe dovuto
rappresentare, sarà concorde con quanto deciso in fase di votazione.
ARTICOLI
CORRELATI:
-
ROMA 06’:
FESTE E RIFLESSIONI
(29/10/06)